l quarto motivo per cui i Crypto Assets, meritano di essere inseriti in portafoglio è che tale asset class di investimento è scarsamente correlata con le altre asset class, come le azioni, le obbligazioni o le commodities.
Certo, vi potrebbe venire in mente il recente calo di questi giorni dove sia obbligazioni, sia azioni, sia crypto sono scese miseramente, oppure a marzo 2020 quando è sceso praticamente tutto, compreso l’oro (a parte il nostro fondo volactive, ma è un altro discorso…).
Di conseguenza potreste dirmi: “ma Daniele, guarda che le Crypto sono molto correlate con i mercati azionari, cosa stai cercando di dire?”; e io risponderei, facciamolo dire ai numeri, non alla nostra percezione.
La percezione deriva dalle emozioni, quindi spesso è fallace sui mercati finanziari, se investiamo in base alla nostra percezione che i mercati cresceranno, probabilmente ci troveremo davanti un mercato negativo e viceversa.
Spesso spiego il seguente paradosso: “avete mai conosciuto una persona che investe sul mercato azionario con l’intenzione di perdere soldi? Io mai. Ma ho conosciuto molte persone che invece hanno perso soldi nei mercati azionari. Quindi? Cosa possiamo imparare da ciò?”
Possiamo imparare che la statistica è una cosa e le nostre percezioni sono un’altra, quindi ho pensato di analizzare la correlazione dei rendimenti settimanali di sette diverse asset class di investimento dal 2015 ad oggi.

Da questo grafico si evince che il Bitcoin in realtà è veramente poco correlato con tutte le altre asset class, quindi la mia affermazione di introduzione è vera, nonostante la nostra percezione.
Chi mi conosce bene sa che io do scarsa importanza alla correlazione come indicatore da utilizzare per comporre un portafoglio di investimento. I modelli di ottimizzazione (da Markowitz in poi) hanno questo principale difetto, utilizzano un indicatore come la correlazione che ha una volatilità di molto superiore allo strumento che voglio inserire in portafoglio, per deciderne il peso. Non ha assolutamente senso dal mio punto di vista.
La correlazione è utile da analizzare rolling, ovvero come cambia nel tempo per comprendere cosa aspettarmi da quell’asset di investimento, ma non deve essere usata come indicatore per deciderne il peso (a meno che non si tratti di una strategia di investimento creata proprio per avere correlazione -1 nei momenti difficili, come il nostro volactive).
Per far comprendere il concetto pubblico un grafico che mostra la correlazione rolling a tre mesi tra il Bitcoin e lo S&P500 americano.

Come potete vedere ha dei periodi in cui la correlazione è molto alta e altri in cui è addirittura negativa. Nella media la correlazione è bassa.
Ho preparato la correlazione rolling per ogni Asset Class rispetto al Bitcoin che allego qui di seguito.

Da questi grafici si evidenziano due aspetti: il primo che la variabilità della correlazione è molto alta (confermando il mio concetto di prima sull’ottimizzazione), il secondo che essendo comunque la correlazione di lungo termine praticamente nulla, l’inserimento di Crypto Assets all’interno di un portafoglio di investimento diversificato, impatta pochissimo sulla volatilità del portafoglio stesso, ma di questo ne parlerò più diffusamente nel quinto punto per cui conviene detenere una piccola porzione di Crypto Assets in portafoglio.
Dite pure la vostra sul concetto di correlazione e come la usate sui commenti.
Daniele Bernardi, CEO del gruppo Diaman