Abbiamo compreso che investire in Digital Assets oggi ha più senso che mai, con ben cinque ottimi motivi, ma ci rendiamo conto che avendo lavorato per anni in finanza non siamo preparati a questa nuova asset class?
Comprenderne le dinamiche non è facile, ancora meno comprendere quali progetti siano interessanti e promettenti e quali invece pericolosi e senza futuro.
Ci si potrebbe rifugiare solo sul Bitcoin, ma abbiamo visto che anche lui non è privo di rischi potenziali, seppure oggi esso rappresenti in assoluto il crypto assets più capitalizzato.
Il terzo buon motivo per scegliere un gestore attivo è quindi legato alla delega di scelta, che appunto verte nella scelta dei migliori progetti e nella gestione attiva dell’esposizione ai fini della riduzione dei rischi di investimento.
Un esempio pratico? Nel 2020 il fondo tra i progetti in cui investiva c’era Ripple, o XRP, che sembrava molto promettente ed era cresciuto bene fino a dicembre, poi è arrivata l’accusa da parte della SEC ai vertici di Ripple di aver venduto il token come se fosse un utility mentre secondo la SEC doveva essere considerato una security, ovvero come se fosse un titolo azionario e quindi era necessario emettere un prospetto prima della vendita.
Il titolo ha perso più del 60% da quella notizia ma noi abbiamo venduto la posizione subito dopo la notizia evitando la perdita e puntando su un altro progetto.
Se scegliete di investire nei digital assets comprando uno o più ETP, oltre alla volatilità dovete stare attenti a quello che accade nel mondo dei digital assets, per questo è molto meglio affidarsi a dei gestori che applicano un processo quantitativo e un monitoraggio altrettanto attivo su quello che accade al mercato.

Su questo grafico i vari colori rappresentano la percentuale di investimento per ogni singolo crypto asset in portafoglio, mentre l’azzurro rappresenta in cash; come si può vedere nelle fasi di calo del bitcoin la esposizione si riduce al minimo riducendo volatilità e perdite.
A lungo termine sono investimenti che hanno dato e daranno grandissime soddisfazioni, ma il percorso è più da montagne russe che da passeggiata di montagna il leggera ma costante salita, per cui se siete gestori di patrimoni, consulenti finanziari o semplici investitori, per la vostra salute è meglio acquistare un fondo attivo e guardare il suo andamento il meno possibile per almeno tre quattro anni.

C’è un indicatore statistico, chiamato ulcer index, tradotto in italiano “indice dell’ulcera” che analizza la perdita massima (drawdown spiegato nel post precedente), il grafico dell’ulcer index del Bitcoin è quello in assoluto più rilevante tra tutti gli asset finanziari, poiché ha superato il 80% per tre volte e numerose volte ha perso più del 50%, percentuali che obbligano a considerare questi investimenti solo come componente di una asset allocation diversificata, altrimenti l’ulcera prima o poi vi perforerebbe lo stomaco.
Beh, direi che un motivo migliore per preferire la gestione attiva a quella passiva non possa esistere… la vostra salute e tranquillità!
Buoni investimenti
Daniele
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